Diventare arbitro: progetto di formazione professionale per ragazzi provenienti da contesti di povertà e disagio sociale

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Grazie al contributo di Fondazione Marazzina, Sport Senza Frontiere e Associazione Italiana Arbitri collaborano a sostegno di ragazzi in condizioni di fragilità e a rischio emarginazione con l’obiettivo di formare e tesserare nuovi arbitri di calcio e promuovere l’educazione alla legalità tra adolescenti e giovani.

I partecipanti, quindici ragazzi tra i 14 e i 18 anni, sono selezionati attraverso la consolidata rete di enti segnalatori di Sport Senza Frontiere sul territorio di Milano. Sono di diversa nazionalità (italiana, marocchina, egiziana, rumena, nigeriana, gambiana ed ecuadoriana) e vivono una condizione di carenza di stimoli esperienziali e formativi, in quanto risiedono in aree marginali della città di Milano, in contesti di degrado, povertà culturale ed educativa.

Durante i primi due mesi di attività i ragazzi, accompagnati da un Coordinatore ed un educatore SSF, hanno partecipato gratuitamente a 12 lezioni a cadenza bisettimanale in orario serale, all’interno della sede dell’Associazione Italiana Arbitri, presso il Centro sportivo Saini di Milano.

Sport Senza Frontiere ha messo a disposizione dei partecipanti il transfer in pulmino, guidato da un accompagnatore del team SSF, per raggiungere la sede delle lezioni e rientrare a casa in tarda serata. Questa edizione del corso Arbitri ha visto la partecipazione di circa 40 ragazzi e giovani adulti in totale, provenienti da differenti contesti e realtà di Milano e hinterland. Per questo, per i beneficiari coinvolti dagli operatori di SSF, la partecipazione alle lezioni, accompagnata dall’educatore, è stata occasione di crescita in ambito relazionale oltre che cognitivo e motorio, offrendo loro preziose occasioni di socializzazione, aggregazione e integrazione.

«Dopo grande scetticismo e resistenza iniziale, i ragazzi hanno mostrato entusiasmo nell’affrontare il percorso formativo e giocarsi questa opportunità di diventare arbitri di calcio», racconta Maria, Educatrice SSF. «Stimolati a condividere i loro pensieri, le paure e le aspettative, i partecipanti che hanno aderito al progetto sono stati inizialmente attratti dalla possibilità che il tesserino di Arbitro dà loro di assistere gratuitamente a partite di Serie A e B e dalla prospettiva di ottenere un ritorno economico. Inoltre, l’esperienza all’interno dell’Associazione Italiana Arbitri, a contatto con formatori esperti, ha trasmesso loro un senso di importanza e appartenenza a un ente sportivo riconosciuto e di alto livello, che ha incrementato la loro autostima».

I ragazzi che hanno superato l’esame finale del corso sono entrati a far parte della community AIA e oltre a partecipare alle prossime azioni del progetto formativo sotto la guida degli operatori SSF, saranno seguiti per il mese di febbraio da tutor AIA durante le loro prime partite da direttori di gara. Chi non ha superato l’esame potrà partecipare alla prossima sessione di corso per poter essere ammesso nuovamente alla prova finale.

Info: https://www.sportsenzafrontiere.it/